
Stone Sour
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L'ultima volta che abbiamo visto gli STONE SOUR, formazione in grado di collezionare in breve tempo tre nomination ai Grammy Awards, la band era impegnata in un tour mondiale sold-out in supporto a "Come What(ever) May", album pubblicato nel 2006 e in grado di debuttare al quarto posto della classifica Top 200 di Billboard. La stampa specializzata ha elogiato in più occasioni il progetto, che ha all'attivo oltre un milione e mezzo di copie vendute e numerose hit radiofoniche.
Quattro anni dopo, il quintetto (il cantante Corey Taylor, i chitarristi James Root e Josh Rand, il bassista Shawn Economaki e il batterista Roy Mayorga) ritorna determinato e coinvolto più che mai, pronto a presentare "Audio Secrecy": disco poliedrico e libero da ogni condizonamento artistico. "È tutto ciò che ho sempre voluto fare in un disco", commenta Taylor. "È pesante, è melodico, è oscuro, è luminoso ed è affascinante. Ascolterete qualcosa di diverso a ogni passaggio".
La band ha affidato la produzione a Nick Raskulinecz (Foo Fighters, Alice In Chains, Deftones), già responsabile di "Come What(ever) May", e ha concluso le registrazioni al Blackbird Studios di Nashville. Durante le pause dettate dalla lavorazione, i Nostri hanno trascorso il tempo in una vecchia e fatiscente dimora: "La casa ci ha proiettati verso l'Inferno", ricorda ridendo Taylor. "Era davvero vecchia, ogni cosa cadeva a pezzi e ovunque potevi trovare ragni e insetti di vario genere... Potevi perderti da tante stanza aveva. È stato come vivere nella Casa Infestata di Disney World. Questa cornice ci ha posti nel giusto mood, per questo l'abbiamo nominata all'interno dei ringraziamenti finali".
Gli STONE SOUR hanno fatto molte cose eccezionali, e la maggior parte sono contenute in "Audio Secrecy", a cominciare da "Mission Statement", traccia elettrizzante e pronta a esplodere con un'intensità senza pari. "È come un pugno in pieno volto che ti sbatte a terra senza alcun preavviso", commenta Taylor. Per promuovere la nuova pubblicazione, la band ha offerto il brano in download e la risposta è stata immediata: oltre un milione di download durante la prima ora delle 48 previste.
Altro punto di forza del disco: "Say You'll Haunt Me", brano in grado di coniugare violenza e melodia e deciso a mostrare senza mezzi termini l'abilità della formazione di guidare i fan attraverso i molti territori abbracciati. Al centro dell'album trova spazio, invece, "Hesitate", dove melodia e malinconia si inseguono in una sorta di capolavoro diretto secondo uno stile vicino alla ben nota "November Rain". "Per quanto riguarda le liriche, mi sono addentrato all'interno della mia persona come mai in passato", ricorda Taylor. "Il rapporto con mio padre, il cammino intrapreso alla scoperta della mia anima... ho riversato tutto in questi brani e ogni cosa fa capo alla mia vita e a quelle di chi ha vissuto esperienze vicine alle mie".
Il titolo del lavoro cela un gioco di parole legato a "idiosyncrasy". "Sono un fan dei doppi significati e del parlato metaforico", rivela Taylor. "Esistono così tante combinazioni e possibilità d'espressione realizzabili semplicemente con due parole... Come titolo, calza a pennello".
Per il chitarrista Josh Rand, il brano "The Pessimist" cela uno speciale significato. "È la canzone più pesante che abbiamo mai scritto a oggi. Ho dedicato un giorno e mezzo allo studio della scala Hindu e l'assolo di chitarra contenuto ha un suono molto Eastern".
"Una delle migliori caratteristiche degli Stone Sour è che siamo tutti compositori ed è come avere cinque differenti versioni pronte a unirsi in un unico e indissolubile quadro", prosegue Taylor. "L'unica cosa che dovete fare è tirare le somme e portare tutto su di un unico livello. Questo disco è vivo ed è la massima espressione di tutto ciò che caratterizza ognuno di noi".
"Threadbare" è stata scritta da Mayorga e segna il suo debutto come songwriter. "La band mi ha incoraggiato molto", ricorda il batterista. "La traccia è la più lunga e oscura dell'intero progetto. Ognuno di noi ha partecipato alla stesura: una vera progressione per questa formazione".
"È tutto assolutamente epico", aggiunge Economaki. "Melodie pulite e modulate portano l'ascoltatore verso una nuova e profonda dimensione".
In aggiunta a tutto questo, il noto suono della band legato alle due chitarre diventa ancora più imponente, con Jim e Josh impegnati in studio in simultanea. Nessuna sovraincisione, nessuna correzzione digitale, ma un approccio totalmente diretto e old school. "Eravamo come cinque ragazzi intenti a provare nel garage sotto casa. C'è una canzone per ogni possibile stato d'animo", conferma Rand.
"Questo disco rappresenta tutto quello per cui ci siamo adoperati, contiene stili e vibrazioni diverse tra loro ed è, probabilmente, la cosa migliore che facciamo da molto tempo". Corey Taylor afferma.
Ancora: "non cerco di cambiare il mondo, voglio solo fare musica e eliminare un po' di spazzatura dalla mia vita", sorride e conclude il frontman. "Alla fine del giorno spero che la gente apprezzi il nuovo lavoro e spero scoprano in esso qualcosa che continueranno a canticchiare a lungo. Spero li faccia pensare e spero faccia desiderare loro di dare vita a una nuova band. Spero renda la gente felice e, cosa ancora più importante, spero che ritengano sia valsa la pena aspettare".