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Roby Facchinetti nasce a Bergamo il 1° maggio del 1944.

Il piccolo Camillo (vero nome di Roby) inizia così a suonare a quattro anni, cimentandosi con un organetto a bocca. E attraverso questo piccolo strumento ha la folgorazione definitiva: “Lì ho capito la magia di comunicare tramite uno strumento”.

Il pianoforte, il suo “vero” strumento, Roby lo incontra poco dopo, a dieci anni, e già a undici sulla tastiera inizia a comporre, rafforzando la propria voglia di vivere suonando, pensando e magari anche dirigendo musica.

Agli studi però Roby abbina una sana gavetta, lavorando in numerosi gruppi e girando l’Italia con loro.

Nel marzo del 1966, mentre suona con Pier Filippi e Les Copains, conosce il neonato gruppo dei Pooh (nato a Bologna da un’idea di Valerio Negrini) che gli propone di sostituire il tastierista inglese Bob Gillott, nella band per pochissimi mesi. È così che Facchinetti entra nei Pooh.

Il compositore Facchinetti, che nel tempo lavora anche con grandi interpreti (Riccardo Fogli, Milva, Marcella, Fiordaliso) crea con i Pooh il genere inedito per l’Italia del pop-rock sinfonico, fondendo gusto per la melodia, studi classici e intuizioni personali moderne.

Da solista Roby realizza due album. Il primo, “Roby Facchinetti”, esce nel 1984 e mescola suoni moderni all’orchestra. ”). Il secondo, “Fai col cuore”, viene pubblicato dieci anni dopo, sempre con orchestra sinfonica ma con un’attenzione maggiore a sviluppare melodicamente la forma canzone.

Il 18 marzo esce “MA CHE VITA LA MIA”, il terzo album di inediti, di anticipato dal primo singolo “Un mondo che non c’è”, in radio dal 14 marzo. L’album conterrà gli ultimi brani nati dalla collaborazione tra Roby Facchinetti (musiche) e Valerio Negrini (testi), fondatore e storico paroliere dei Pooh scomparso un anno fa.

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